Gino Bonichi "Scipione"
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Biografia breve di Gino Bonichi
Gino Bonichi (Macerata 1904 – Arco 1933) è stato un artista del XX secolo. Nasce a Macerata nel 1904, muore a Arco nel 1933; pittore. Il suo incontro, nel 1927, con Mafai, Raphael e Mazzacurati segna l'inizio della Scuola romana di via Cavour, cosí battezzata da Longhi. A un periodo iniziale (1927-28) caratterizzato da «un atteggiamento idillico-mitologico», intonato ai miti metafisici della tradizione dei «Valori Plastici», ma reso deteriore dal fatto che sono trasmessi a Scipione attraverso lo schermo degradato del Novecento, subentra, dopo l'incontro con Mafai, che gli insegna «a vedere sotto l'aspetto del mito gli oggetti quotidiani» (Maltese, 1948), un nuovo interesse per la realtà. L'esperienza del museo lo attira verso le allucinate rotture controriformistiche del Greco, e si potrebbe dire del romano De Vecchi, in «un continuo riferirsi a una costante barocca» (Marchiori, 1939), che lacera gli schemi novecenteschi in una smania di vitalismo violento e disperato che recupera le rotture espressive di Soutine in un mondo magmatico umorale, condividendo spesso un gusto del Seicento e una concezione della morte con Giuseppe Ungaretti (Tnni). Il frequente recupero di temi biblici ottempera a una doppia funzione, sia morale, sia di riconduzione della storia a fatti archetipici. Nel 1927 espone da Bragaglia e l'anno successivo a palazzo Doria; nel 1929 inizia la collaborazione all'«Italia Letteraria», grazie all'amicizia di E. Falqui. La copiosissima produzione di disegni unisce all'influenza espressionista l'influsso del disegno di Picasso, nel gusto plastico e nei netti profili (Ottobre). Nel 1929 trascorre un periodo a Collepardo ed è presente alla Sindacale del Lazio e alla Mostra di arte marinara. Espone inoltre alla Biennale e si impone con Mafai alla galleria di Roma. Nel 1935 gliè dedicata una retrospettiva alla II Quadriennale; nel 1941 e nel 1948 espone a Venezia, nel 1954 alla Galleria nazionale di Roma e nel 1963 a Biella.
FONTE: ANNITRENTA
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